Venerdì 8 Febbraio 2019, presso il Campolongo Hospital si terrà la giornata dedicata alla prevenzione e all’informazione sull’Osteoporosi.
Dalle ore 9.00, presso la nostra struttura in Marina di Eboli (SA) sarà possibile effettuare esami Densiometrici (Dexa) e visite specialistiche gratuite effettuate dai nostri medici specialisti in fisiatria.
A far data dal giorno 31/01/2019, dal Lunedì al Sabato, dalle ore 09.00 alle ore 13.30, sarà possibile prenotarsi telefonando allo 0828/348187.
L’osteoporosi è una patologia che colpisce soprattutto le persone anziane, ma può iniziare a manifestarsi già a partire dai 40/50 anni.
Le donne dopo la menopausa sono maggiormente a rischio quando la perdita della massa ossea è più accelerata.
L’osteoporosi è un nemico temibile che, troppo spesso, viene ancora largamente sottovalutato dalla popolazione femminile, che non conosce in modo approfondito le sue possibili conseguenze.
Anche per questo nasce l’iniziativa del Campolongo Hospital, finalizzata a sensibilizzare questo fenomeno patologico dell’Osteoporosi, molto diffuso in Italia dove circa tre milioni di donne sono affette da questa grave malattia che si manifesta con un’elevata fragilità ossea.
Si tratta di una condizione di fragilità scheletrica dovuta ad una riduzione del contenuto minerale delle ossa (soprattutto del calcio) che predispone ad un aumento del rischio di frattura, anche per traumi minori. È questo l’aspetto di maggiore rilevanza sociale, soprattutto per l’alto numero di casi che colpiscono la popolazione adulta e anziana. Dopo una frattura di femore, solo il 30-40% delle persone che soffrono di questa patologia riacquista l’autonomia nella vita quotidiana.
Risulta chiara l’importanza della prevenzione e di una corretta informazione, anche attraverso campagne educazionali, come quella messa in campo dal Campolongo Hospital, che permettono di affrontare in maniera appropriata una patologia complessa con esiti potenzialmente molto gravi.
Tuttavia non bisogna pensare che l’osteoporosi severa sia solo una malattia al femminile, infatti, si stima che circa 1,5 milioni di uomini ne possano soffrire e questo dato è destinato a crescere in prospettiva, per l’allungamento della vita media.